Marilyn Monroe era una leggenda dei film, quando si suicidò nel 1962. Sia la sua carriera che la sua vita privata, tra cui alcuni di alto profilo come matrimoni e divorzi, sono stati coperti dalla stampa popolare. Il pubblico è stato affascinato da Marilyn, era oggetto di adorazione e di lussuria, sia nei film di pubblica visione, sia nei dipinti, sia prima e dopo la sua morte. Monroe non era soltanto un'altra stella, né era semplicemente una bella donna, era una persona che è emersa dalle sue radici popolari e che ha catturato l'attenzione del mondo attraverso la presenza pervasiva della sua fotografia, filmato o immagine.
L'hanno amata tutti, fotografi inclusi. Norma Jeane Mortenson, in arte Marilyn Monroe, una delle dive più naturalmente belle davanti all'obiettivo, affidava ciecamente le mille incustodite lei a chiunque dimostrasse di voler prendersi cura della sua esuberanza, della sua malinconia, della sua dolcezza, della sua sensualità palpabile.
Sembra, pertanto, ragionevole che Warhol avrebbe usato una fotografia come suo materiale di origine. Warhol e Monroe hanno condiviso molte qualità simili, entrambi provenienti da umili origini, erano alla disperata ricerca di fama e successo, desideravano essere presi sul serio dagli artisti affermati. Le tele Marilyn erano i primi esempi di utilizzo della serigrafia di Warhol, i risultati sono sorprendentemente belli, come le risonanti immagini dai colori brillanti di Marilyn Monroe. Guardando Marilyn Monroe in un quadro di Warhol può significare nulla allo spettatore se non hanno mai sentito parlare di Marilyn Monroe e la sua storia. E 'difficile fare una forte connessione emotiva, semplicemente studiando un quadro.
Per lungo tempo molti scatti riescono, a quasi cinquant'anni dalla sua scomparsa, a far resuscitare la diva di Hollywood e a mostrarla sotto una luce che non è quella accecante dei pettegolezzi e delle dicerie tra cui è vissuta. La mostra, aperta a Lodi, la ritrae attraverso 40 scatti dell'Archivio Alinari di Firenze, firmati dal fotografo americano Sam Shaw.
